mercoledì 18 ottobre 2017

AL VIA LA XIII EDIZIONE DEL TROFEO PIER AMEDEO PESSI, ORGANIZZATO DALLA POLISPORTIVA "INSIEME PER SPORT".
Si sono disputate questa mattina le partite dei gironi eliminatori, sui campi a 7 dell'Athletic Club Liberi in Viale Gambaro (Albaro) e dello Sport Club Molassana Boero (Ca de Rissi, Molassana).
Il Levante 95 ha incontrato di seguito dalle ore 10 sul campo di Albaro le rappresentative di Pisa (1-4) e di Aosta (5-2), accedendo con questi risultati alla finale per il terzo posto contro Piacenza, in quanto Pisa nell'ultima partita di giornata ha avuto la meglio su Aosta con un perentorio 6-1.
Nell'altro girone l'altra formazione genovese, costituita da una selezione delle compagini di Voltri e Genova Centro, ha vinto entrambe le gare, e lotterà in finale contro i toscani per blindare nella propria bacheca la prestigiosa "insalatiera di Quarto".
Apriranno l'ultima giornata della manifestazione, con l'obiettivo di evitare il "mortaio di latta", premio virtuale per l'ultima piazzata, si sfideranno Reggio Emilia ed Aosta.
Accoglienza generosa ed impeccabile a pranzo per tutte le squadre, affamate questa volta non di gol ma di cibo, da parte del Centro Sociale di Quarto: il ricco menu ha previsto un bis di lasagne al ragù, salsicce e wurstel, contorno di patatine fritte, uva e pandolce.
Manca poco e, sempre al Centro Sociale, ci aspettano tavole imbandite e menu a sorpresa: ci vediamo alle 18, diamo una mano anche noi del Levante a Mirella e alle sue aiutanti!!!

sabato 27 ottobre 2012

IL LEVANTE ONORA LA FINALE DEL IX TROFEO PESSI TENENDO FINO ALL'ULTIMO APERTO IL RISULTATO, VINCE LA COPPA LA RAPPRESENTATIVA LECCESE CON IL RISULTATO DI 3-1

Risultati del Torneo: sul campo di Viale Gambaro in Albaro

mercoledì 26/9
LEVANTE 95-RAPPRESENTATIVA LIGURE BOLZANETO 5:3
LEVANTE 95-PISA 2:1


giovedì 27/9
finale 5°-6°posto RAPPRESENTATIVA LIGURE/BOLZANETO-REGGIO EMILIA 2-2 vince Bolzaneto dopo i rigori
finale 3°-4°posto VOLTRI-PISA 8:2
finale 1°-2°posto LECCE-LEVANTE 95 3:1


Il Levante si conferma già in ottime condizioni psicofisiche dopo neanche un mese di attività e, dopo la vittoria nel campionato regionale U.I.S.P., si batte fino all'ultimo con grande coraggio nella IX edizione del Trofeo Pessi.
Pur priva di ben tre giocatori di livello come Aveto, Canali e Gareffa, nella prima giornata la squadra rossogrigia, guidata come nella finale del campionato da Roby Manfredi, va ben oltre le aspettative vincendo entrambe le partite della prima giornata.
La prima sfida contro la Rappresentativa Ligure Bolzaneto finisce 5 a 3 e tocca l'apice agonistico nella seconda frazione di gioco, con la partita che, sul 3-0 a favore, sembra già finita, ma poi, in un paio di momenti, può essere inaspettatamente riaperta dagli avversari, che prendono coraggio, ci credono e spingono di conseguenza; ma proprio in questi frangenti i levantini sanno reggere, reagire da par loro e subito ristabilire le distanze, portando a casa un successo fondamentale per poter andare avanti nel torneo.
La seconda sfida di giornata vede il Levante opposto al Pisa, in una partita condotta perfettamente nel primo tempo, ma con la porta avversaria che sembra stregata e resiste inviolata a una serie incredibile di palle gol; poi una meritatissima doppietta di Andrea Perazzini rende merito al Levante e sembra proiettarlo senza affanni in finale; ma è soltanto la sensazione di un attimo, perché il Pisa, come sempre, fino all'ultimo non si arrende, e quindi accorcia, e poi ci prova in tutti i modi, sia con  la manovra che con tiri dalla distanza, ma alla fine non riesce ad avere la meglio sull'eroica difesa levantina, che protegge il tiratissimo 2-1 che vuol dire giocarsi la finale.
Avversario per la conquista della coppa, un Lecce che si presenta subito, ad occhio, come avversario di spessore diverso, per mezzi fisici, atletici e tecnici; per questo la finale è subito in salita per il Levante, e ben presto i pugliesi passano in vantaggio per una sfortunata corta respinta di Rosmarino su un diagonale da dentro l'area che coglie Coscia girato di spalle, e quindi impossibilitato a contrastare il centravanti nel beffardo tap-in sul secondo palo. Ma la partita non termina anticipatamente, neanche dopo il tiro al volo da quasi metà campo che determina il 2-0, un autentico eurogol; al contrario il Levante prima dimezza le distanze, con una caparbia iniziativa uno contro uno di Manfredi, che dalla fascia mette un rasoterra verso il secondo palo, Gareffa si fa trovare pronto e insacca a porta vuota, e poi addirittura sfiora il pari prima della fine del primo tempo, ma la palla viene neutralizzata sulla linea a portiere battuto, ne vien fuori solo un angolo senza esito. Nel secondo tempo il Lecce mantiene il pallino del gioco, ma si porta sul 3-1 solo nel finale e solo con l'ennesimo tiro dalla distanza, mentre il Levante, pur subendo molto, trova prima con Perazzini un paio di belle conclusioni di poco fuori e poi, su punizione di Manfredi, l'occasionissima per riaprire ancora la partita, ma, ancora a portiere battuto, un difensore salva in extremis blindando l'angolo basso sul secondo palo.
Certamente, a fine partita, tra i nostri corre un pizzico di rammarico per non aver centrato una doppia vittoria consecutiva che sarebbe stata un record assoluto per il palmares del Levante, e questo soprattutto dopo una prima giornata decisamente favorevole, che li ha invogliati a crederci intensamente. Ma il Levante, a conti fatti, esce comunque vincitore dal torneo, per due motivi fondamentali, il primo dei quali è che ha dato tutto quello che aveva senza accampare l'alibi delle assenze, il che mostra il conseguimento di una smagliante personalità; nella due giorni di Albaro il simbolo di questo spirito vincente si può rinvenire specialmente nell'impiego di Donato Coscia come difensore centrale aggiunto al posto nientepopodimeno che di mister Sergio Aveto; come noto, Coscia è rimasto a lungo assente dai campi di gioco per un incidente stradale che lo ha seriamente infortunato ad una gamba, ma pur avendo sostenuto un solo allenamento non si è sottratto alle necessità della squadra, ed il suo apporto positivo di concentrazione e voglia è stato alla fine unanimemente riconosciuto dai compagni.
Un altro importantissimo motivo di cui essere pienamente soddisfatti ed orgogliosi va riscontrato nella consapevolezza di essere stati padroni di casa all'altezza di un trofeo di calcio così importante, il quale si inserisce in una manifestazione di ospitalità ed apertura che offre spunti di interesse e di stare insieme decisamente vari ed originali. Se poi altre squadre sono mosse principalmente dal risultato, il Levante sta dimostrando con forza e chiarezza di cercare il risultato a partire dai valori assoluti e intramontabili della sportività, in primis lo stare pienamente nelle regole e il sapere premiare di volta in volta il merito e l'applicazione, anche se poi nella partita decisiva per vincere potrebbe essere schierata una formazione sulla carta più competitiva.
In questo quadro di esempio morale un grande riconoscimento merita sicuramente mister Sergio Aveto, per la scelta, si è visto quanto sofferta, ma alla fine assolutamente salda, di rimanere in panchina in questo torneo, anche se ben presto il risultato della finale è apparso molto difficile da rimontare; è e resterà arduo poter vedere in altre squadre qualcosa di simile, anche perché sappiamo tutti che Sergio è uno a cui piace molto vincere, ma poi lui le virtù morali e il benessere dei suoi ragazzi li sa mettere sempre in cima alla lista delle cose cui ispirarsi per dare le ali alla sua squadra, che attraverso questa strada ormai può vedere più vicino e luminoso, ben al di là di ogni possibile ostacolo, il traguardo delle venti primavere.


FORMAZIONE LEVANTE: Rosmarino, Monaci, Coscia (in finale sostituito nel pt da Gareffa), Mantero, Cirillo, Mennella, Manfredi, A.Perazzini.

domenica 23 settembre 2012

IL LEVANTE 95 PARTECIPERA' AL TROFEO PESSI 2012 CHE SI SVOLGERA' MERCOLEDI' 26 E GIOVEDI' 27 SETTEMBRE SUI CAMPI DI VIALE GAMBARO E CA' DE RISSI - PRIMO APPUNTAMENTO PER I ROSSOGRIGI ALLE ORE 9 DI MERCOLEDI' 26 SUL CAMPO DI VIALE GAMBARO IN ALBARO

GENOVA, 23 SETTEMBRE 2012
DISCORSO SCRITTO  E LETTO PER LA POLISPORTIVA INSIEME PER SPORT IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE "QUARTO PIANETA", TENUTASI PRESSO L'EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI GENOVA QUARTO NEI GIORNI 21-22-23/9/2012

PARTE PRIMA: PRESENTAZIONE DEL TROFEO PESSI 2012.
Buongiorno a tutti. Parlo a nome e faccio parte della Polisportiva Insieme per Sport, che organizza il Trofeo Pessi e di cui invito chi non l'avesse ancora fatto a visitare il banchetto, anche perché la nostra attività è quasi del tutto basata sull'autofinanziamento.
Prima di leggere un mio intervento sullo spirito del gioco, ho qui l'onore di presentarvi il Trofeo Pessi 2012. Si tratta di una manifestazione che si svolgerà in due giorni, mercoledì 26 e giovedì 27 settembre, ad essa parteciperanno gruppi sportivi della Liguria e di altre regioni d'Italia, a cimentarsi non solo nel calcio, ma anche in altri tornei ed esperienze sportive, come la pallavolo, l'arrampicata e l'equitazione.
Non essere limitato al calcio è del resto la peculiarità del Trofeo Pessi, che,  ormai giunto alla sua IX edizione è organizzato dalla Polisportiva Insieme per Sport di Genova sotto l'egida dell'U.I.S.P. e con l'adesione di diverse istituzioni della Liguria, tra cui il Comune di Genova, il Comune di Bargagli, il Comune di Bogliasco e, naturalmente, la circoscrizione Levante.
Le squadre partecipanti all'edizione 2012 sono: Levante 95 Genova, Voltri, Rappresentativa Ligure, Savona, Lecce, Pisa e Reggio Emilia.
Per tutti e due i giorni della manifestazione gli atleti verranno ospitati a pranzo dal Bar della Cooperativa Sociale Il Glicine, e la sera di mercoledì 26 si terrà una cena conviviale presso la sede del Molassana Boero, dove il Levante 95, la squadra di calcio di Insieme per Sport, gioca abitualmente e sa anche vincere, come quest'anno. E infatti, notizia freschissima, mercoledì 19 settembre a Vado il Levante ha conquistato il suo secondo titolo regionale.
Insomma, al Trofeo Pessi si possono trovare tanti ingredienti per tutti i gusti per stare bene insieme, e della bontà della ricetta abbiamo occasione di essere ogni anno sempre più convinti, perché ogni anno ci fa conoscere sempre più lo spirito del gioco.

PARTE SECONDA: SULLO SPIRITO DEL GIOCO.

Mi è stato affidato un compito che ritengo molto impegnativo, e via via che le parole si susseguiranno forse capirete i perché. Innanzitutto c'è molto da dire, e l'attenzione delle persone è spesso labile, se non capti nell'aria qualcosa che sia affine alle loro esperienze avrai parlato come se fossi di un altro pianeta. Un momento però,  che sia questa la strada? Ma dai, perché non ci pensavo? La chiave è andare sul Quarto Pianeta, quello della memoria collettiva che ci fa comprendere tutti pienamente, e su cui però non è dato sostare a lungo, perché arricchisce e non è tempo di essere troppo consapevoli.
Vengo subito al dunque, non preoccupatevi. Mi è stato chiesto di parlare del Torneo Pessi e della mia esperienza sportiva. Ho un dubbio però: meglio parlare di sport o di gioco? La mia squadra si chiama Levante 95 e gioca al calcio, però quando viaggiamo ci conoscono come Insieme per sport. Io però, anche se spesso lo dimentico, dovrei avere dentro di me la fantasia che ci chiamassimo Insieme per gioco. Perché sì, quella è la prima chiave del mazzo: intendiamo giocare in un mondo che ha perduto lo spirito del gioco, e se avessimo più mezzi, forse riusciremmo addirittura, non dico in un giorno, a globalizzare il gioco. Eppure non siamo rimasti bambini.
Che sciocco, stavo iniziando a parlare di me, non deve succedere. Vorrei che tutti quelli che partecipano a questa esperienza, e anche quelli che ne stanno fuori e però si sono fermati ad ascoltarmi, si sentissero dentro insieme più maturi in una esperienza di crescita che non sia una cesura con la spontaneità dei ragazzini che si incontrano in piazza e si chiedono gioiosamente Vuoi giocare con me? Non importa poi come, se con un pallone o a nascondino.
Devo dire grazie a chi mi ha cercato, e a chi mi ha voluto ancora nei momenti difficili. Ditelo anche voi questo grazie. E fermatevi a informarvi, in quei pochi spazi in cui ci fanno tenere un banchetto, e poi trovate qualche volta il tempo di informare chi non c'era. Sì, perché io credo che valga proprio la pena di trasmettere questa esperienza. Per me è normale che si perda il senso della vita, se si dimentica quanto è importante comunicarsi reciprocamente le esperienze, per poi trarne individualmente i benefici possibili, che sono tanti, il primo dei quali è sentirsi bene.
Io ho imparato dal calcio, altri imparano dalla pallavolo, dall'equitazione, dal nuoto. Ma sono solo forme diverse di una stessa realtà, la ricerca dello star bene attraverso il gioco. Ci sono persone che iniziano a giocare con noi per necessità, perché hanno smarrito la chiave dello stare bene,  e ci provano. Io penso di averla ritrovata questa chiave, ma se anche è così, non devo pensarci beatamente, altrimenti tradirei la fiducia. Però in questa occasione la tengo in mano un momento per parlarvi, e non mi sento empio, semmai pieno di quella soddisfazione, di quell'orgoglio buono che permette di costruire qualcosa di grande, e che vale la pena di trasmettere, anche se poi, quando si torna sul pianeta in cui siamo nati, è diventato molto difficile poter costruire tutti insieme.
A parole giocano tutti, e c'è chi fa tanti soldi giocando, chi si fa la paranoia del risultato, chi si conquista le copertine dei giornali patinati e si scambia le più belle donne. Anche noi giochiamo, e siamo però fuori da tutto questo. A noi interessa sentirci bene insieme, creare una realtà in cui non contano l'età, le distanze e il ruolo sociale. A noi non interessa il potere, anche se a volte qualcuno che ha il potere ci viene a vedere e si congratula per quanto facciamo. A noi fa sempre piacere sentire che contiamo qualcosa, anche se poi, quando il fiammifero si spegne, sai che servono la casa, il lavoro e qualche soldo in tasca, e a noi che giochiamo senza secondi fini, con lo spirito giusto, ahimé, non piovono dal cielo.
Tutti gli anni con i miei compagni partecipo a un torneo regionale che si chiama Giocando in Allegria. Mercoledì, devo confessare di aver vissuto l'apoteosi dell'allegria, vincendolo. E questo mercoledì, ci sarà il Pessi, a cui ho iniziato a pensare da subito. E dire che il 5 settembre, quando abbiamo iniziato la nuova stagione, ero fuori forma e un po' pessimista, in diversi momenti mi balenava il pensiero Dove le troverò le energie? Oggi è domenica 23, e io sono chiamato a dare una carica di energia a chi mi ascolta, e mi sento un po' come un generatore di corrente. Che è successo in questi giorni, e cosa mi dà il Pessi, per iniziare a pensarci appena vinto un altro torneo? La fame di vittorie, come direbbe un professionista? No, assolutamente non è quello, e, credetemi, non è semplice dire in breve tutto quello che c'è dietro.
E' domenica, e io non sono in chiesa, per cui devo giungere a una conclusione chiara, rapida e allo stesso tempo degna di memoria e di trasmissione orale via tam tam. Se non ci riesco, non gioco più, per cui, quando avrò finito di leggere questo discorso, se non sarò riuscito a darvi lo spirito di parlare sulla terra di questa nostra realtà collettiva, capirò subito perché resterete in silenzio invece di gridarmi Gioca Gioca, e io uscirò in silenzio e appenderò le scarpette al chiodo.
Per giocare in allegria dopo tanti anni - se non l'ho detto prima, è dal 1995 che gioco - servono motivazioni non indifferenti, di quelle che non si creano a tavolino, e che neppure mago José forse saprebbe dare. Gli esseri umani si guardano, anzi si scrutano continuamente in quello che fanno, e sono diffidenti, se non capiscono qualcosa di quel che fai spesso non ti chiedono perché la fai, ma poi vedi che si allontano e fanno un passo indietro, mai avanti per avvicinarsi. Sentire attorno a sé la possibilità di esprimersi senza essere giudicati è un bel passo avanti. Avere delle responsabilità, ricevere una fascia rossa da mettere sul braccio in ogni partita, non è un peso, ma un segno di stima, un riconoscimento spontaneo di quello che hai fatto negli anni, perché senti che nessun compagno è invidioso e la vorrebbe al tuo posto. Amare il vecchio pulmino e salire sempre su quello quando vai in altri posti, sentire un gran feeling con il mister nonostante sia un sindaco, vedere i suoi occhi brillare a Montalto dopo aver battuto Roma e ricordare oggi come 8 giorni fa Grande Berna hai fatto un partitone...
Credo basti questo per dare un'idea della molla che scaccia via i brutti pensieri di non farcela. Ora dovrei perdere ancora un po' di quel peso che la vita di tutti i giorni mi mette addosso, con le ansie che si riversano sul cibo, e la paura di non farcela. Se non avessi la squadra, chissà come sarebbe, di certo molto peggio, e proprio non oso pensarci. Perché io voglio vivere, ed ho bisogno del Quarto pianeta, ho fame di memoria collettiva, di costruire insieme per giocare, per migliorare, per diffondere una speranza. Non riusciremo forse a globalizzare questa oasi felice, ma non molliamo, crediamoci sempre insieme, fortemente.
Augurando un gioioso e avvincente Torneo Pessi a tutti, vi auguro per ogni giorno la felicità che si prova a vivere giocando. E per oggi, una buona domenica.

Bernardo Cirillo

mercoledì 19 settembre 2012

IL LEVANTE BATTE LO SPEZIA AI RIGORI ED E' CAMPIONE LIGURE PER LA SECONDA VOLTA NELLA SUA STORIA

Vado, Mercoledì 19 Settembre 2012
Finali del Torneo regionale "Giocando in allegria - Calciotto"
Ore 10.30 Terzo posto: Voltri - Il Faggio 5-4
Ore 11.30 Primo posto: Levante 95 - Karioka La Spezia 2-2
Ai calci di rigore vince il Levante 95 

Potete tranquillamente dire che non c'è Levante senza il brivido finale, ma volete mettere la gioia di vincere una finale così? Per la seconda volta dall'istituzione del torneo  il Levante 95 conquista il titolo regionale, e lo fa alla stessa maniera di qualche anno fa, quando ebbe la meglio sulla formazione di Imperia. Questa volta ad essere battuti sono stati gli spezzini, e quindi si può dire anche che è stata pienamente vendicata l'unica sconfitta subita nella prima partita, certamente fastidiosa; ma se il Levante in quell'occasione era privo di attaccanti, il fatto che abbia poi inanellato tanti risultati utili consecutivi non è possibile spiegarlo soltanto per quel motivo, piuttosto i ragazzi hanno avuto una grande capacità di reazione, e non hanno guardato più di tanto alla classifica, ma in breve tempo hanno maturato la consapevolezza che solo giocando ogni partita fino in fondo credendoci si è legittimati a nutrire le più grandi ambizioni; il gruppo è quindi rimasto compatto in tutti i suoi elementi, e quando i risultati sono arrivati, specialmente in quelle partite in cui ci sono stati gol da recuperare, gli stimoli si sono autoriprodotti, le rivalità interne sono state messe da parte, e l'agonismo, che da sempre è il motore principale della squadra, ha assunto la sua veste più bella, quella di assistente delle qualità individuali, che sono state espresse a livelli esaltanti, ma sempre e solo per la voglia di vincere come squadra. La costanza con cui i ragazzi si sono battuti per tutta la stagione, e la fiera determinazione con cui hanno voluto portarsi a casa questo titolo, sono state ampiamente visibili anche nella partita decisiva, in cui spesso hanno subito l'iniziativa degli avversari, ma mai hanno mostrato di poter perdere la bussola, al contrario hanno lottato su ogni pallone, e non hanno avuto corsie preferenziali nel loro gioco, hanno giocato proprio tutti alla pari, e chi ha meno tecnica si è affidato con grande fiducia ai suggerimenti dei compagni ed alla regia difensiva di Manfredi, in questa occasione chiamato a fare da traghettatore verso la vittoria nel doppio ruolo di giocatore-allenatore al posto del mister Sergio Aveto, purtroppo assente come peraltro Canali, un'altra interessante pedina e neo acquisto del centrocampo. Ma per le squadre forti della loro umiltà pensare troppo alle assenze è una distrazione inaccettabile, al contrario bisogna pensare solo a giocare sereni stemperando le responsabilità, per cui come saggiamente ha avuto occasione di dire Manfredi prima della partita "siamo in finale, stiamo tranquilli e giochiamocela, che anche se dovessimo perdere abbiamo comunque centrato un successo, perché nella finale vera non ci siamo da anni". Per dare qualche cenno di cronaca sugli sviluppi della gara, nel primo tempo la partita è stata tutto sommato equilibrata, e il Levante ci ha provato diverse volte di testa, soluzione che poi nell'intervallo è stata identificata come piuttosto difficile per passare visto che agli avanti rossogrigi era lasciato ben poco spazio specie sui calci d'angolo, che pure sono stati conquistati in buon numero; gli avversari hanno invece spesso manovrato per entrare in area e cogliere opportunità di soluzioni da distanza ravvicinata, ma si sono resi pericolosi soprattutto con tiri da fuori area, e in almeno tre occasioni Rosmarino ha parato alla grandissima, evitando lo svantaggio e mettendo certamente la firma sul risultato finale; ma al di là di queste importantissime parate, probabilmente l'occasione più nitida per il vantaggio l'ha avuta il Levante con Gareffa, il quale ha colto l'incrocio dei pali con un tiro secco e improvviso dalla tre quarti. Nel secondo tempo le cose si sono fatte più difficili, perché lo Spezia ha sicuramente schierato la formazione migliore per vincere, e proprio a quel punto il Levante ha meritato di vincere, perché la difesa ha retto bene, tanto che il portiere non ha dovuto ripetersi nei prodigiosi interventi della prima frazione, e perché gli attaccanti, anche quando non hanno potuto essere appoggiati con regolarità nelle ripartenze, hanno saputo essere cinici al momento giusto, e così sono andati entrambi a segno, prima Gareffa con una maligna punizione dalla fascia sì angolata ma forse non imparabile, nessuno è intervenuto sulla traiettoria e probabilmente questo ha ingannato l'estremo difensore spezzino, poi Andrea Perazzini, con un bellissimo tiro incrociato sul secondo palo a timbrare un contropiede da manuale. Con il Levante forte di un doppio vantaggio, ma anche chiaramente conscio che la partita è tutt'altro che finita, mancano una decina di minuti alla fine: lo Spezia subito si riversa nella metà campo dei rossogrigi, che quasi non riesce più ad uscirne, ma da qui a parlare di rischi gravissimi ce ne corre, perché la difesa, pur un po' in ansia, protetta dal massimo sforzo di tutti e da giudiziosi rientri, continua a reggere tutto sommato bene, tanto che lo Spezia riesce a segnare soltanto nel finale, prima con un tiro dal limite, che trova una sfortunata deviazione di piede di Monaci, e poi con un passaggio smarcante in area che porta a un tiro facile e vincente, si potrebbe anche parlare di errore difensivo, ma l'azione andrebbe fermata prima per un evidente fallo commesso su Manfredi che sta liberando la palla. Alla fine dei minuti regolamentari, dunque, si arriva con il punteggio di 2-2, e per assegnare il titolo sono necessari i rigori. Nella prima serie di 5, l'errore di Mantero che calcia alto sembra condannare i liguri; ma anche gli avversari sbagliano, e dunque si va ad oltranza. Lo Spezia sbaglia ancora ed allora è festa grande, perché IL LEVANTE E' CAMPIONE!!!

Formazione Levante: Rosmarino, Monaci, Manfredi, Cirillo, Mantero, Mennella, Gareffa, Andrea Perazzini.

sabato 15 settembre 2012

IL LEVANTE SFIORA LA QUALIFICAZIONE ALLE FINALI NAZIONALI U.I.S.P. DI MONTALTO DI CASTRO

Montalto di Castro, 13-15 settembre 2012 - Torneo "Matti per il calcio", finali nazionali U.I.S.P. di calcio a 7 per rappresentative dei S.S.M.
Girone eliminatorio a 3 squadre:
14 settembre, h 08.30: G.C. Levante 95 - Diavoli Rossi Milano 2-6
14 settembre, h 15.00: G.C. Levante 95 - RealMente Roma 4-1
Le tre squadre chiudono a pari merito il girone con 3 punti, per migliore differenza reti i Diavoli Rossi Milano guadagnano l'accesso agli spareggi tra le peggiori prime classificate

Quest'anno il Levante manca davvero d'un soffio la qualificazione alle semifinali del torneo di Montalto di Castro, sempre più impegnativo e partecipato, con ben 22 formazioni al via. Il maltempo, va subito detto, condiziona le gare, rendendo inagibile il campo in erba della polisportiva locale, e dirottando gli xeneixi alla mattina su un campo a 5 all'aperto quindi al pomeriggio sul parquet del limitrofo palazzetto dello sport. La prima sfida, contro i Diavoli Rossi di Milano, si apre con un Levante sì prudente, ma anche capace in pochi minuti di crescere e guadagnare metri, con buone iniziative e una certa continuità di gioco, che purtroppo non porta al meritato vantaggio anche per via degli spazi molto stretti di cui possono disporre gli attaccanti. Al contrario, con molta sfortuna, i nostri nel giro di un paio di minuti subiscono un micidiale uno-due che determina anche il risultato parziale alla fine del primo tempo, prima per una sfortunata deviazione di piede sugli sviluppi di un calcio di punizione, che si trasforma nel più comodo degli assist, poi per un classico contropiede sulla fascia, con il Levante sbilanciato alla ricerca di un immediato pari, palla a seguire in velocità, due difensori saltati di slancio, apertura dalla parte opposta per l'uomo libero sottoporta. In avvio di ripresa, si accende ancora una speranza, Gareffa pressa, intuisce, ruba una palla al limite e va ad insaccare accorciando le distanze. Poi, un episodio raro e fatale, che chiude di fatto la partita: passaggio indietro raccolto con le mani dal portiere, il regolamento non lo permette; battuta la punizione, la palla si dirige sul palo coperto da Mennella, che istintivamente ruota il corpo verso la propria porta, autogol e il Levante torna sotto di 2 reti. Da questo momento la squadra di Genova non dà più l'impressione di poter recuperare il risultato, gli attaccanti cercano il gol da soli e tutta la squadra, nello sforzo ormai disperato di giocare il più possibile, si alza a ridosso del centrocampo, e così, vista dall'altra parte, nella metà campo sguarnita è una manna per gli attaccanti avversari trasformare i palloni persi in rapidi uno contro uno vincenti. Alla fine, anche se i giocatori del Levante sostengono di aver subito soltanto 5 gol, il risultato ufficiale sarà di 2-6.


Nel pomeriggio il Levante, conscio di una classifica ormai compromessa, affronta senza calcoli RealMente Roma. Su un campo di gioco decisamente inusuale, il parquet del palazzetto dello sport che in serata ospiterà la premiazione di tutte le squadre, sin dalle prime battute i nostri mostrano di cercare l'onore della maglia con una prestazione di livello. L'agonismo la fa da padrone in questa sfida, ma in attacco il Levante è risoluto a sfruttare, con la coralità del gioco, tutta la qualità dei suoi avanti, e alla fine, senza fretta, trae profitto con intelligenza dalle palle inattive, con il mister che si inserisce da dietro e di testa realizza una doppietta da applausi. Poi con il 3-0, il Levante riapre anche il discorso qualificazione, ma le difficoltà sono palpabili, perché gli avversari, che con questo risultato sono condannati all'eliminazione, iniziano a giocare letteralmente con il coltello tra i denti. Gli xeneixi arretrano, contrastano, ribattono colpo su colpo; il gioco, oltre che durissimo, si fa spesso malizioso, e proprio da una malizia, non vista o forse tollerata dall'arbitro, nasce l'unico gol dei romani, che risulterà però decisivo per la classifica del girone, e questo proprio nel momento in cui il Levante sta producendo il massimo sforzo per segnare ancora: in occasione di un contropiede originatosi sulla fascia sinistra il terzino destro Cirillo, accorso a contrastare il portatore di palla avversario, sta per neutralizzare la minaccia quando viene evidentemente spostato con un braccio dall'avversario, comodo a quel punto l'appoggio sottoporta per il gol della bandiera. Gli attaccanti del Levante nelle fasi finali dell'incontro non potranno essere serviti con continuità come nel primo tempo, ma continueranno ad esprimere a tratti la loro fantasia specie sulle corsie laterali, puntando l'uomo e cercando lo spazio giusto per andare al tiro; Sergio rinuncerà definitivamente a salire, mettendo al servizio della difesa la sua regia e il suo colpo di testa, e così la difesa soffrirà ancora tanto ma non cadrà più. Prima del triplice fischio, ancora un'occasione, per il 5-1, Perazzini libera al tiro Gareffa, che, però angola troppo. Ma è solo un dettaglio, e infatti i calcoli per la classifica verranno fatti solo sul pulmino al ritorno: alla fine della partita tutti i ragazzi escono dal campo con il viso raggiante perché consapevoli di aver realizzato un bel gioco di squadra al massimo delle loro possibilità, e di essere stati protagonisti di un'impresa che resterà tra le più belle memorie della squadra.


FORMAZIONE LEVANTE: Rosmarino, Manfredi, Aveto, Cirillo (Mennella nel st contro i Diavoli Rossi Milano), Gareffa, Andrea Perazzini.

mercoledì 12 settembre 2012

LEVANTE 95 FINALISTA DEL CAMPIONATO REGIONALE 2011-12

Campionato regionale U.I.S.P. di calcio a 7 per rappresentative dei S.S.M.
Mercoledì 12 settembre 2012, campo a 9 di Ca de Rissi
1a semifinale, h 14: Karioka La Spezia-Voltri 5-1
2a semifinale, h 15: G.C. Levante 95 - Il Faggio 5-3 (pt 3-2)
La finale Levante-Karioka verrà disputata a Savona mercoledì 19/9/2012

Finalmente il Levante torna a disputare la finale del campionato regionale, battendo il Faggio al termine di una partita iniziata benissimo, con due gol e un rigore a favore, ma riaperta già nel primo tempo da una decisa reazione degli avversari che, per nulla disposti ad arrendersi anzitempo, oltre a realizzare due reti trovano in un'occasione la mano del portiere, peraltro coperto nel suo plastico volo, ad evitare un gol che sembrava fatto. Nel secondo tempo le squadre ripartono più lunghe, e se il Faggio non ha la stessa intensità con cui ha chiuso la prima frazione di gioco, il Levante inizialmente non sa approfittarne per mettere al sicuro la partita e spreca sia in rifinitura che al tiro; ma anche quando arriva il 4-2 la partita non sembra ancora finita, e infatti il Faggio accorcia nuovamente le distanze su punizione; a quel punto il portiere levantino si supera, respingendo miracolosamente due tiri consecutivi ravvicinati, alla fine la palla viene calciata sull'esterno del palo; successivamente il Faggio ha anche un'altra occasione per pareggiare, con un tiro dalla distanza che colpisce la parte superiore della traversa. Il Levante a sua volta non rimane a guardare, e sfiora il 5-3 con una bella quanto sfortunata conclusione a fil di palo al termine di un caparbio spunto individuale in area di rigore. Ma la sicurezza della finale arriva soltanto ad un paio di minuti dalla fine, a sugellare con una giusta dose di suspence il raggiungimento dell'ambito e meritato traguardo, al termine di una stagione davvero esaltante; vale proprio la pena di ricordare che, se si eccettua la prima trasferta con i Karioka La Spezia, guarda caso, l'altra compagine finalista, il Levante in questa stagione non ha mai perso, lottando fino all'ultimo secondo in ogni partita ed essendo capace in alcune occasioni di ribaltare, cosa mai facile, parziali sfavorevoli. La squadra appare ora adeguatamente rinforzata sia a centrocampo, con l'inserimento di Alberto Canali, che in attacco, con il ritorno di un più maturo Alessandro Gareffa. Avanti così, Levante, ritorna campione!

Formazione Levante: Rosmarino, Manfredi, Aveto, Cirillo (st Mennella), Mantero, Canali, Gareffa, Andrea Perazzini.

mercoledì 18 gennaio 2012

LA PRIMA DI CAMPIONATO NON VA: LA SPEZIA-LEVANTE 7-0

Brutto esordio in campionato per il Levante, complici le troppe assenze nei ruoli chiave, particolarmente pesanti quelle di Mantero e Andrea Perazzini; i rossogrigi affrontano letteralmente con gli uomini contati la difficile trasferta di La Spezia, in una bella giornata di sole e sullo stesso campo dove recentemente si sono imposti nel Memorial Angelo Canali. Eppure il Levante non inizia male, e spesso tiene il pallino del gioco, ma le sue iniziative risultano sterili per lo scarso peso in attacco destinato che si infrange contro il compatto muro difensivo opposto al limite dell'area dagli avversari, con Lorenzoni che non riesce quasi mai a trovare lo spazio per il tiro dalla distanza e un Renato Perazzini volenteroso ma in ovvia difficoltà per la lunga assenza dai campi di gioco. Gli spezzini giocano a sprazzi, ma sono veloci e allargano bene il gioco, e il Levante va spesso in affanno anche per la necessità di fare avanzare continuamente Sergio Aveto sulla mediana per legare i reparti e ispirare il gioco. Il primo tempo si chiude così con un già irrecuperabile 4-0, poi nel secondo il Levante non demerita e meriterebbe almeno una segnatura, ma quando non sbaglia trova ad opporsi un grande portiere.
FORMAZIONE LEVANTE: Pallavicini, Cirillo, Monaci, Manfredi, Aveto, Mennella, Lorenzoni, Renato Perazzini.
PROSSIMI APPUNTAMENTI: mercoledì 25 gennaio allenamento, mercoledì 1 febbraio seconda di campionato in casa.